Disturbo Ossessivo Compulsivo da relazione

 Disturbo Ossessivo Compulsivo da relazione

Disturbo Ossessivo Compulsivo da relazione (Doc da relazione)
L’ossessione di non amare abbastanza

Una delle caratteristiche del Disturbo Ossessivo Compulsivo (Doc) da relazione è data dal fatto che non è facile capire come riconoscere i suoi sintomi.

Infatti è più che normale per ogni persona avere dubbi sul proprio partner o sulla relazione durante un rapporto romantico. Tutti noi siamo attraversati da sentimenti spesso alterni o contrastanti rispetto al partner. E’ normale e fa parte della naturale evoluzione del rapporto.
Allo stesso modo ad ognuno di noi, in quanto esseri umani, è capitato di provare attrazione per altre donne o uomini e di chiedersi se tale sensazione potesse o meno avere un riflesso sulla propria relazione.

Per alcune persone tuttavia, queste dubbi legittimi e queste preoccupazioni diventano progressivamente più forti, costanti ed invalidanti e causano un’ansia crescente. In questi casi può svilupparsi il Doc da Relazione. Difficile da individuare, perché le persone tendono a focalizzarsi sugli aspetti relazionali, mentre il problema reale è l’aspetto ossessivo ed è questo a dover essere riconosciuto.
Come in tutte le altre forme di disturbo ossessivo, ci sono infatti degli “indizi” che possono smascherare i tranelli del Doc. Per esempio, nel momento in cui il docker da relazione passa le nottate sveglio in preda all’ansia cercando di distinguere con estrema precisione cosa distingue il Doc da un normale problema di relazione, è evidente che l’oggetto del pensiero non è più un sentimento reale o una sensazione fisica (che per inciso non si possono “pensare” ma solo vivere) ma una etichetta, un ragionamento logico, un tentativo di incasellare alcuni pensieri in una descrizione precisa e scevra da dubbi.

Sintomi del Doc da relazione

Siamo cresciuti con i film e le favolette del vero amore, del principe e della principessa e del “vissero felici e contenti” e questi condizionamenti sono tanto forti quanto falsi. Il Doc da relazione tuttavia se ne serve a volontà, proponendoci ogni sorta di confronto tra il mondo mentale (dove i partner sono perfetti, le relazioni idilliache e non si hanno mai dubbi sulla relazione) ed il mondo reale, dove invece le cose stanno in un modo tutto diverso.
E’ qui che si scatena la micidiale logica del disturbo ossessivo compulsivo. Logica che però, se ben compresa, è anche il suo tallone d’achille (abbiamo già visto alcuni aspetti negli articoli sul Doc Omosessuale). Il cervello del docker infatti è costantemente in cerca di “eccezioni” o eventi a cui associare la seguente frase “se questo fosse vero amore non avrei dovuto sentirmi così”.

Come riconoscere il Doc da Relazione quindi?

Intolleranza all’incertezza: uno dei segni più comuni di DOC è l’incapacità di tollerare il più minimo segno di incertezza. Il docker DEVE SAPERE con certezza cosa è successo, cosa pensa, cosa sente, cosa ha visto. Il non saperlo certamente è fonte di grande ansia. Prendiamo la domanda più estrema del Doc da Relazione: “Lo amo o non lo amo?” Un persona senza Doc, felicemente sposata da molti anni, potrebbe tranquillamente rispondere con un “mah… a giorni alterni” oppure “Certo che lo amo! Ma a volte lo odio profondamente!!”. Per il docker queste risposte sono inaccettabili.

Pensiero dicotomico: appena sorge il dubbio che la relazione possa non andare bene, subentra la il pensiero estremo, la certezza che andrà a rotoli (“se non penso tutto il meglio di lui, allora non lo amo voglio lasciarlo”)

Pensieri ossessivi: giorno e note, chi soffre di Doc da relazione si chiede se quello che prova è vero amore o no. Sono previste liste di pro e contro su svariati aspetti dell’altra persona (notare l’aspetto “logico” e “razionale” che prevale sul modo spontaneo di vivere la relazione) quali: aspetto fisico, difetti fisici, moralità, capacità sociali, personalità ecc…

Paura delle sensazioni: per un certo periodo ho avuto questo tipo di Doc. Ricordo che quando tornavo a casa, prima di aprire la porta, pensavo: “e se lei non fosse truccata bene? Se non provassi piacere nel vederla? Se sentissi la fitta d’ansia?” Ovviamente queste stesse domande, che cercavo di razionalizzare, mi creavano un’ansia enorme…

Comportamenti atipici: per esempio una persona normalmente non gelosa potrebbe iniziare a interrogare insistentemente al partner relativamente alla sua fedeltà, lealtà ed amore, finendo per irritarlo e prendendo poi questa irritazione come prova a favore della fine della relazione.

Estrema attenzione alle cose: La differenza tra un doccato ed una persona normale, è che il doccato analizza ogni piccolo gesto o difetto fisico e lo relaziona alla definizione che vorrebbe in quel momento della propria relazione, invece la persona non affetta da Doc da relazione esegue quei gesti senza pensarci sopra assolutamente. In pratica entrambi fanno la stessa cosa, ma il docker si ossessiona, l’altro la lascia scorrere.. Esempio: Ho cominciato a guardare le altre coppie e mi sono reso conto che io non facevo ne meno ne più di quello che facevano gli altri ragazzi. Noi uomini parlavamo di calcio e di politica, le donne dei preparativi del matrimonio. Nessuno cercava il contatto della propria donna, ma non perchè non si volesse, ma perchè era giusto in quella situazione, solo che io CI PENSAVO E CI COMPULSAVO SOPRA, gli altri invece assolutamente no.

Senso di colpa: è un sentimento molto diffuso che nutre pensieri del tipo: “Non dovrei sentirmi così nei suoi riguardi” o “Non dovrei provare attrazione per quella ragazza, anche se è più bella della mia” o “forse non lo amo quanto mi ama lui, sono orribile”.

Dubbi Ossessivi: i dubbi del Doc da Relazione sono continui ed incessanti: “mi attrae o lo vedo brutto”, “è doc da relazione o fine dell’amore”, “lo amo o non sento niente”… sono tutti dubbi classici ai quali viene dato continuamente una risposta che viene poi smentita alla prima sensazione “reale”, per poi essere nuovamente messa in dubbio…

Compulsioni nel Doc da Relazione

Anche nel Doc da relazione sono presenti le compulsioni, atti e rituali messi in esecuzione per abbassare l’ansia, che di fatto rinforzano il disturbo (non si può risolvere un problema immaginario con una azione relae, come descritto in questo articolo che spiega come nascono le compulsioni ). Trattandosi però di una ossessione pura, le compulsioni sono prevalentemente mentali. Eccone alcune:

  • Monitoraggio e controllo continuo dei propri sentimenti (“Provo amore?”), comportamenti (“sto guardando gli altri?”) e pensieri (“E’ normale avere pensieri critici su di lei?”, “E dubbi?”)
  • Confronto della relazione con i rapporti di altre persone, come ad esempio amici, colleghi, o anche personaggi di film romantici o sitcom televisive.
  • Ricordo “disperato” di esperienze “buone” con i partner, nelle quali ci si sentiva sicuri su di loro, per sostituire o “riempire” il buco lasciato dall’illusorio disinnamoramento.
  • Richiesta di rassicurazioni ad amici, famiglia, terapeuti, o anche indovini e sensitivi circa il rapporto.
  • Evitamenti: il docker prova a stare distante da quelle situazioni o persone che innescano I dubbi riguardo al partner, arrivando a concludere che il miglior modo per farlo è di rimanere a casa, distante da ogni possibile evento ansiogeno (es: la vista di una donna attraente per un uomo è immediatamente collegata alla “paura di tradire”).

Nel Doc da Relazione prevale l’aspetto puramente logico e razionale sopra alle sensazioni fisiche ed emotive (che in generale giacciono sotto uno strato soffocante e perdurante di ansia). Una malattia della razionalità ed il nostro grande errore è che tentiamo di curarlo proprio con la razionalità.

Autore: Lucio Odisei
Fonte: liberidaossessioni.it