Il Ghosting il fenomeno dell’abbandono emotivo nel mondo digitale

Ghosting: profilo psicologico dei ghostatori – Alla scoperta dei tratti oscuri della personalità

Nel tessuto delle relazioni umane, si è diffusa una pratica emotivamente devastante: il ghosting. Questo termine, emerso nel 2015, descrive il fenomeno in cui una persona interrompe bruscamente ogni forma di contatto con un’altra, senza spiegazioni o avvertimenti, lasciando il destinatario confuso, ferito e spesso traumatizzato.

Il ghosting non è limitato alle relazioni romantiche, ma si estende anche alle amicizie e alle connessioni professionali. È una forma di abbandono emotivo che lascia l’altra persona nell’incertezza e nell’angoscia.

Un recente articolo pubblicato su Newscientist ha esplorato l’aspetto psicologico di questa pratica, cercando di capire cosa la renda così dannosa e chi potrebbe essere incline a metterla in atto.

Uno dei motivi principali per cui il ghosting è così dannoso è il suo impatto sulla salute mentale delle vittime. Essere ignorati senza spiegazioni può generare sentimenti di abbandono, auto-dubbio e depressione. La mancanza di chiusura e risoluzione può alimentare un’angoscia emotiva persistente, poiché la persona lasciata non ha modo di elaborare il dolore e andare avanti.

Gli psicologi suggeriscono che il ghosting possa derivare da diverse cause, tra cui la paura del confronto diretto e della conflittualità, l’incapacità di gestire le emozioni negative e la mancanza di empatia. Chi pratica il ghosting potrebbe evitare il confronto per timore di ferire l’altra persona o per sottrarsi alla propria responsabilità nelle dinamiche relazionali.

Un’analisi condotta dall’Università di Padova ha associato il ghosting con i tratti tipici della triade oscura della personalità – psicopatia, machiavellismo e narcisismo. Questo non implica che tutti i ghostatori siano psicopatici, ma suggerisce che coloro che lo fanno tendono ad avere tratti più accentuati di machiavellismo e psicopatia rispetto agli altri. Tuttavia, è importante sottolineare che coloro che non mostrano tali tratti hanno meno probabilità di praticare il ghosting, poiché intrattengono meno relazioni brevi o occasionali, che spesso sono quelle che conducono a questa pratica.

A volte, dietro a un’improvvisa cessazione di contatto, vi sono motivi diversi: un sondaggio del 2020 ha rilevato che il 16% di chi sparisce lo fa per non ferire la persona che sta rifiutando, mentre l’8% lo fa per timore che la persona rifiutata reagisca con violenza. Quel che è certo, è che il ghosting è una pratica da evitare: piuttosto che sparire, è sempre preferibile chiudere una relazione, anche se in modo poco gradevole.

In conclusione, il ghosting rappresenta un fenomeno doloroso e dannoso che riflette la complessità delle relazioni umane nel mondo digitale. È necessario promuovere una maggiore consapevolezza e sensibilità verso le emozioni altrui, incoraggiando una comunicazione aperta, sincera e rispettosa in tutte le interazioni personali. Solo così possiamo sperare di costruire legami più solidi e autentici, basati sulla fiducia, sull’empatia e sul rispetto reciproco.