Archetipi i modelli profondi del funzionamento psichico

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Archetipi i modelli profondi del funzionamento psichico

Gli archetipi, James Hillman psicanalista e filosofo li definisce come “i modelli più profondi del funzionamento psichico, come le radici dell’anima che governano le prospettive attraverso cui vediamo noi stessi e il mondo.

Archetipi i modelli profondi del funzionamento psichico – Gli archetipi, James Hillman psicanalista e filosofo (1926 – 2011) li definisce come “i modelli più profondi del funzionamento psichico, come le radici dell’anima che governano le prospettive attraverso cui vediamo noi stessi e il mondo. Essi sono le immagini assiomatiche a cui ritornano continuamente la vita psichica e le teorie che formuliamo su di essa.” Essi possono essere raggiunti anche attraverso l’analisi dei sogni, il cui “mondo infero” ci ricollega alle “ombre universali” dell’inconscio collettivo […]

Archetipi: IL GUERRIERO

“Il Guerriero dentro di noi ci chiama a essere coraggiosi, integri e forti, capaci di fissarci delle mete e di raggiungerle, capaci di combattere, quand’è necessario, per noi stessi e per gli altri. Essere Guerrieri significa rivendicare il proprio potere stabilendo il proprio posto nel mondo e rendendo quel mondo migliore. Si tratta di essere abbastanza energici da non farsi comandare a bacchetta e di avere sufficiente potere per ottenere le cose con le maniere dolci.”

guerriero
Guerriero

Il suo aspetto negativo è la competizione e il voler mostrarsi come un super eroe, migliore degli altri. Per lui tutto è sfida, pertanto deve avere sempre un atteggiamento di difesa verso le minacce esterne. Usa la sua forza con cattiveria per scopi egoistici senza badare a questioni etiche e morali, recando disagi a livello sociale. I suoi draghi interiori sono l’accidia, il cinismo, la disperazione, l’irresponsabilità, il diniego.
Il Guerriero evoluto non combatte a tutti costi, ma sa strategicamente vincere senza combattere. Sa ritirarsi se ritiene ciò necessario per raggiungere in ogni caso il suo obiettivo che è anche di interesse sociale. Lui dona il coraggio la disciplina e l’abilità. Rappresenta il lato maschile al nostro interno, il Genitore normativo che da una certa direzione e guida per curare il proprio territorio, egli deve sapere che cosa vuole nella vita per andare a conquistarselo al momento opportuno.

Archetipi: L’INNOCENTE

L’innocente è la parte di noi che crede nella vita, in noi stessi e negli altri, è la fede e la speranza con cui cominciamo una relazione, un viaggio, un lavoro, un progetto.

Tutti partiamo da qui dall’accudimento da parte dei genitori che ci amano, ci proteggono e credono in noi e nel nostro potenziale incoraggiando il nostro impegno per usare e sviluppare le nostre capacità.

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L’innocente

Si tratta prima della caduta dall’Eden che ricorda il mondo protetto come nell’utero materno, la spensieratezza dei primi anni di vita che vuole ritrovare ovunque esso si trovi.
L’Innocente è la parte di noi che continua a credere e sperare a qualunque costo, perché ha una incrollabile fiducia che il mondo è un luogo sicuro e gli esseri umani sono buoni. Questa fiducia gli dona apertura, capacità di apprendimento e tenacia.

La sua ombra è negare i problemi, evitare i conflitti, spesso isolandosi in un mondo di fantasia. “L’Innocente è anche assolutista e dualista, non può ammettere la propria imperfezione senza inorridire di sè, senza cadere preda della vergogna o del senso di colpa.”

Proietta sugli altri le proprie insicurezze ed errori evitando così di mettersi in gioco, salvandosi dalla responsabilità di agire, in quanto tiene molto alla maschera sociale che si è costruito.
L’Innocente non può quindi non sentirsi fragile e vulnerabile e, come è evidente, cerca in tutti i modi di difendersi da ciò che considera una minaccia alla propria integrità.

“Ha bisogno di imparare il paradosso che, se al livello spirituale più profondo è bene fidarsi, sarà comunque meglio che uno non lasci in giro il portafogli!”

Archetipi: ANGELO CUSTODE

L’Angelo custode è l’archetipo della generosità. Rappresenta la nostra Madre interiore, il nostro lato materno dolce accogliente che guida e sostiene. Poiché in ognuno di noi c’è un bambino piccolo e indifeso, l’Angelo custode ci insegna come prenderci cura di lui, come sostenerlo ed educarlo, altrimenti si rischiano rapporti di dipendenza con coloro che lo fanno al posto nostro. Insieme al Guerriero crea un clima rassicurante con chiari confini in cui la persona o gli altri si possano sentire amati, stimati compresi e stimolati a sviluppare le loro abilità.

angelo custode
Angelo custode

La compassione di questo archetipo ha la funzione di mitigare la rabbia del guerriero affinché si trasformi in forza.
Il lato oscuro dell’Angelo custode è quello di vestire il ruolo di martire perché non si sente apprezzato e rispettato suscitando al contempo sensi di colpa in coloro che hanno ricevuto da lui cure e attenzioni . Ha difficoltà a dire di no perché si nutre dei bisogni degli altri senza badare ai propri, ha un forte bisogno di riconoscimento per cui dà in modo interessato, con l’aspettativa di un ritorno. Forma relazioni soffocanti e vincolanti, tende a sentirsi importante e necessario per l’altro togliendo potere e scadendo quindi il legami di dipendenza.

L’Angelo custode insegna a prendersi cura di sé, di un progetto, di una città, o di una comunità, a rispettare le competenze e a non sostituirsi a nessuno, in quanto sa riconoscere le proprie priorità e i propri limiti.
Il Livello più evoluto è quello di comprendere che il sacrificio non esiste. Quando si da con Amore Puro, disinteressato, non è un dare per ottenere né a perdere, ma un dare riempitivo, che nutre e rende senza alcuna perdita.

Archetipi: IL DISTRUTTORE

Il Cercatore diventa un Iniziato, dalla ricerca si passa ad una esperienza iniziatica, il Distruttore ci introduce a quest’ultima.

Questo può partire da una situazione di tremendo dolore, un lutto, una separazione, una perdita di una persona cara, un progetto a cui si era data la vita; tutto ciò su cui si contava è finito nel vuoto, nel nulla. La coscienza della mortalità si fa sempre più avanti.

distruttore
Distruttore

“Fa già abbastanza male sapere che morirai. Ma saperlo e sentire che la tua vita è priva di senso è veramente duro da sopportare. Spesso, tuttavia, la soluzione al dilemma non è nell’evitare di riconoscere la morte, ma nel dar senso alla propria vita proprio accettando l’inevitabilità della morte.“

Quando passa il Distruttore, lascia un vuoto ancora più profondo di quello provato dall’Orfano. Eppure in questo deserto muto e sordo spunterà un germoglio di vita nuova. Una metamorfosi avverrà. In tutto questo l’Io cerca di proteggersi rischiando di non far procedere l’Eroe verso i misteri profondi dello Spirito. Per questo che l’Io deve essere abbastanza forte da sostenere questo deserto e non vacillare di fronte alla crudele angoscia e al dolore del nulla.
L’Ombra di questo archetipo riguarda tutti quei comportamenti di auto- distruzione (alcool, stupefacenti) e di distruzione verso gli altri (omicidi, violenze fisiche, psichiche ecc..)

Lui ci insegna la trasformazione, la rigenerazione, a far pulizia dentro di noi, la rinascita dopo la morte, l’accettazione del dolore nel lasciare andare ciò che non ci appartiene più, e della mortalità. Ci insegna la virtù dell’Umiltà.
Non si può imparare a vivere senza aver imparato a morire. Darsi il permesso di viversi la morte, entrare nei suoi profondi misteri conduce alla Vita Vera, alla realizzazione del proprio Sé.