Cannabis e depressione

Cannabis e depressione

Cannabis e depressione

La cannabis è la sostanza illecita più diffusamente usata ed è stata associata con molti disturbi psichiatrici, quali abuso o dipendenza da sostanze, disturbi di personalità e schizofrenia. Lo scopo di questo articolo è esaminare le evidenze sull’associazione tra cannabis e depressione e valutare le possibili spiegazioni di questa relazione.

Per approfondire leggere aleggato
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La cannabis è la sostanza illecita più ampiamente usata nel mondo. In Europa, si calcola che più di 62 milioni di persone hanno assunto cannabis almeno una volta nella vita (più del 20% della popolazione adulta) e che circa 3 milioni di adolescenti, soprattutto maschi, ne fanno uso quotidianamente o quasi. A causa di questa elevata prevalenza, negli ultimi anni è cresciuto l’interesse per le possibili conseguenze della sostanza sulla salute, con particolare riguardo alla sua relazione
con i disturbi mentali.
Una storia di consumo di cannabis si riscontra, infatti, frequentemente in soggetti con disturbo di condotta, disturbo borderline e antisociale di personalità, disturbi correlati a sostanze e anche in individui con schizofrenia e con disturbi dell’umore.

Specificamente, è stata a lungo indagata la relazione tra uso di cannabis e schizofrenia e, ad oggi, la
spiegazione più accettata è che la cannabis possa innescare l’inizio o la ricaduta della malattia in individui predisposti e anche che possa esacerbarne la sintomatologia.
Il rapporto tra consumo di marijuana e depressione, che aveva ricevuto in passato meno attenzione, è divenuto recentemente oggetto di diverse ricerche, volte a indagare da un lato il grado dell’associazione e dall’altro le possibili spiegazioni del legame.

Sono state avanzate tre ipotesi principali sulla natura di questa relazione. La prima è che l’uso di cannabis e la depressione si associano perché condividono comuni fattori di rischio: in questo caso la relazione non sarebbe diretta ma rifletterebbe semplicemente l’esistenza di sovrapposte eziologie per due distinti esiti. La seconda possibilità è che individui depressi utilizzino la cannabis per alleviare la loro sintomatologia; in altre parole la depressione sarebbe causa del consumo della sostanza (modello della self-medication). Infine, la terza ipotesi è che l’uso di cannabis sia un fattore causale che contribuisce alla depressione attraverso due principali modalità.
Una prima spiegazione è che la cannabis potrebbe determinare depressione indirettamente, innescando una cascata di eventi di vita (precoce abbandono scolastico, difficoltà lavorative e altre forme di disagio sociale) che a loro volta predisporrebbero al disturbo.
La seconda è di tipo neurobiologico: alte dosi del componente psicoattivo della cannabis, il ⌬-9tetraidrocannabinolo (⌬ 9 -THC), indurrebbero modificazioni nell’attività di alcuni sistemi di neurotrasmissione, che porterebbero alla comparsa di sintomi depressivi.

Di seguito (nel formato pdf qui sotto riportato) verranno riportate le evidenze raccolte dai più recenti studi che hanno indagato l’esistenza e la natura dell’associazione tra uso di cannabis e depressione. Le ricerche analizzate comprendono sia indagini epidemiologiche sia studi che hanno esaminato il problema da una prospettiva strettamente farmacologica.

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Fonte: Google Scholar